Nella primavera del 2024 la Posta ha annunciato l’intenzione di ridurre ulteriormente il numero di filiali gestite dall’azienda dagli attuali 800 a 600 uffici postali entro il 2028. Poco dopo, il Consiglio federale ha anche definito l’orientamento di un progetto di consultazione per la revisione dell’ordinanza sulle poste.
Nella prossima sessione primaverile il Consiglio degli Stati discuterà invece la mozione 24.3816, che chiede di rinunciare a modificare l’ordinanza sulle poste finché gli obiettivi strategici e l’organizzazione di base del servizio postale pubblico non saranno disciplinati con la revisione della legge sulle poste.
Per l’ACS è indiscutibile che, anche in futuro, La Posta dovrà garantire il servizio universale in maniera autonoma. Nella seduta del 18 dicembre 2024, il Comitato dell’Associazione ha definito cinque principi per il futuro dibattito politico, dopo aver consultato le organizzazioni comunali cantonali.
1. Secondo la legge sulle poste, La Posta deve continuare a fornire il servizio universale in maniera autonoma. Ciò rende inevitabile un ulteriore sviluppo del mandato del servizio universale. Tuttavia, la modernizzazione non deve avvenire a scapito di un servizio universale di qualità, accessibile a tutte le regioni e ai loro abitanti.
2. È giustificabile un certo grado di flessibilità nella puntualità della consegna degli invii postali. L’obbligo di consegna a tutte le case abitate tutto l’anno, entrato in vigore nel 2021, deve essere mantenuto nella sua misura attuale. Lo stralcio di questa disposizione e la sua conversione in «insediamenti abitati tutto l’anno» comporterebbe un onere sproporzionatamente maggiore per le regioni rurali e periferiche rispetto alle città e agli agglomerati. Questa disparità di trattamento deve essere respinta.
3. Si punta a garantire un’offerta di base dei servizi postali e di pagamento su tutto il territorio nazionale. Oltre all’ulteriore digitalizzazione, si deve tenere conto anche delle esigenze dei servizi analogici, come per esempio dei contanti. Parallelamente alla prevista introduzione di una lettera digitale, la posta A deve essere mantenuta durante la fase di transizione.
4. Si dovrà mantenere un numero minimo di filiali postali, in particolare nelle regioni di montagna e in quelle periferiche, dove svolgono un ruolo importante come centri di servizio.
5. Nella riorganizzazione della rete postale, i comuni devono essere coinvolti tempestivamente nei processi di pianificazione. Il dialogo tra la Posta e i comuni è paritario, al fine di pianificare insieme una fitta rete di punti di accesso sensati nella regione, e non solo quando La Posta intende chiudere un ufficio postale.
L’attenzione deve quindi concentrarsi su un servizio pubblico di elevata qualità con servizi postali e di pagamento. È fondamentale che le autorità locali siano coinvolte tempestivamente nella riorganizzazione della rete postale, e non solo quando va chiusa una filiale postale. La Posta e i comuni devono dialogare in maniera paritaria, in modo tale da pianificare insieme l’ulteriore sviluppo della rete postale e cercare insieme soluzioni adeguate.