Si prevede un adeguamento della Costituzione federale in modo tale che, in caso di abolizione dell’imposizione del valore locativo, i Cantoni abbiano la possibilità di aumentare le imposte immobiliari per le abitazioni secondarie prevalentemente destinate a uso proprio. Questo per lo meno è ciò che propone la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N).
L’ACS valuta in modo critico questo proponimento. È pur vero che il progetto mira a compensare le perdite d’imposta che risulterebbero a fronte della possibile abolizione del valore locativo. Tuttavia, riguardo agli aspetti giuridici, finanziari e temporali, comporta anche notevoli incertezze. In questo senso, il progetto non garantisce una compensazione alle perdite d’imposta che risulterebbero dall’abolizione del valore locativo. Un cambio di sistema causerebbe altresì ingenti oneri amministrativi e di controllo per le autorità. Del resto, l’introduzione dell’imposta sulle abitazioni secondarie proposta dalla CET-N dipende dall’abolizione dell’imposizione del valore locativo e richiede pertanto una decisione risolutiva del Parlamento. Al momento comunque una tale decisione ancora non è stata presa.
Per questi motivi l’ACS non vede nella proposta una valida alternativa e pertanto la respinge. Qualora venga attuato un cambio di sistema nell’imposizione del valore locativo, l’ACS appoggerà la proposta del Consiglio degli Stati che contenga il mantenimento dell’attuale imposizione del valore locativo per le abitazioni secondarie destinate a uso proprio.
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